Sempre più spesso sentiamo parlare di dieta chetogenica e sempre più nutrizionisti la propongono per una perdita di peso “veloce”.
Fermo restando che la dieta chetogenica è una terapia a tutti gli effetti e, in alcune condizioni cliniche, come l’epilessia farmaco resistente, è una delle poche terapie perseguibili, bisogna fare chiarezza sull’utilità di questo regime alimentare proposto come dieta dimagrante su larga scala.
Un recente studio mette a confronto dieta chetogenica e dieta mediterranea.
I risultati sono molto simili a livello di perdita di peso e miglioramento glicemico, quello che cambia è il profilo lipidico: infatti nella dieta chetogenica risulta aumentato significativamente il colesterolo LDL (circa del 10%), mentre nella dieta mediterranea si rileva una riduzione del colesterolo LDL del 5%.
Secondo gli autori dello studio in oggetto, le criticità della dieta chetogenica sono la compliance del paziente, che non sempre riesce a rispettare rigidamente le indicazioni alimentare proposte e che per arrivare alla chetosi i carboidrati devono essere ridotti drasticamente (20-50 grammi al giorno) e sostituiti con grassi, anche saturi, che possono contribuire all’infiammazione e ai dismetabolismi. Inoltre, nella dieta chetogenica viene evidenziata un’assunzione ridotta di vitamine e sali minerali (tiamina, vitamine B6, C, D ed E e fosforo) ed un introito fortemente insufficiente di fibre, al contrario della dieta Mediterranea, dove l’abbondante quota di fibra ha enormi effetti benefici sulla salute.
Il dott. Willett, uno degli autori della pubblicazione, solleva preoccupazione nei confronti di regimi chetogenici protratti per lungo tempo, mentre il dott. Hu, un altro degli autori, conferma come non sia necessaria una severa restrizione dei carboidrati per ridurre il peso e migliorare il quadro metabolico.
A mio avviso, qualora il quadro clinico del paziente lo consenta, si potrebbe anche ricorrere a regimi chetogenici per brevi periodi di tempo, ma con il supporto di integratori alimentari e una corretta supervisione da parte di professionisti competenti in materia.
A mio avviso, e con la conferma della letteratura scientifica mondiale, la dieta mediterranea resta la prima scelta per il trattamento del sovrappeso, ma anche di tantissime patologie metaboliche e cronico degenerative.
Bibliografia:
“Effect of a ketogenic diet versus Mediterranean diet on glycated hemoglobin in individuals with prediabetes and type 2 diabetes mellitus: The interventional Keto-Med randomized crossover trial”
C.D. Gardner et al.; The American Journal of Clinical Nutrition, maggio 2022.