Gufi o allodole?
Quanto la nostra routine, il tipo e il momento della giornata in cui consumiamo un pasto o svolgiamo esercizio fisico influiscono sulla nostra salute?
Nonostante la diversa tendenza di ognuno di noi ad essere mattinieri (allodole) o nottambuli (gufi), tutti siamo accumunati da un sistema di orologi biologici, simile ad un’orchestra, in grado di scandire i nostri ritmi nell’arco di una giornata (ritmi circadiani).
L’orologio centrale (il direttore d’orchestra), posizionato in una particolare regione del nostro cervello, riceve continui stimoli luminosi in relazione alla diversa ora del giorno.
Esso, a sua volta, grazie a neuroni e ad ormoni, dirige l’attività degli orologi periferici (i musicisti), posti in ciascun tessuto del nostro corpo.
Affinché venga mantenuta l’efficienza metabolica e la salute del nostro organismo, gli orologi devono lavorare in perfetta sincronia.
Dobbiamo, quindi, cercare di assecondare il più possibile i ritmi della natura, avendo un corretto ritmo sonno/veglia, usufruendo della luce naturale del giorno, consumando i prodotti di stagione e il più possibile naturali.
La capacità del nostro organismo di digerire, assimilare e, quindi, di ottimizzare la resa energetica o plastica di carboidrati, lipidi e proteine, si modifica nell’arco delle 24h, in funzione di quando gli orologi periferici promuovono l’espressione delle molecole coinvolte nei metabolismi dei macronutrienti.
Anche il microbiota intestinale viene gestito dai ritmi circadiani
La sua composizione si modifica continuamente durante l’arco della giornata, seguendo lievi oscillazioni che promuovono alcune specie piuttosto che altre, a supporto dei diversi processi corporei.
Questi sono i temi su cui indaga, l’emergente scienza della crono-nutrizione.
Gli zuccheri e i lipidi, i cui livelli ematici elevati sono associati ad aumento di peso e all’insorgenza di malattie metaboliche, vengono meglio tollerati nella prima parte della giornata, piuttosto che la sera.
Il nostro organismo, infatti, utilizza più efficientemente queste fonti energetiche per far fronte alle funzioni basali (catabolismo), grazie anche a una maggior prevalenza di specie batteriche coinvolte nella loro digestione e assorbimento, presenti appunto nella fase di luce.
Nella seconda parte del giorno (fase di buio), il corpo ha una funzione prevalentemente plastica: grazie anche alla prevalenza, in questa fase, delle specie proteolitiche del microbiota, digerisce prontamente le proteine in amminoacidi, che fungono da mattoncini per costruire muscoli, componenti del sistema immunitario e non solo (anabolismo).
Recenti evidenze ci suggeriscono, che anche l’attività fisica ha un suo tempo nell’arco della giornata: se svolta la mattina previene principalmente la perdita di tono, se svolta nel tardo pomeriggio promuove la crescita di massa muscolare.
Un sonno ristoratore della durata di 7-8 h, oltre a mantenere l’equilibrio tra gli orologi biologici, previene anche la perdita di muscolo nel corso degli anni, cosa che invece non si verifica quando i ritmi sonno/veglia sono alterati (es. nelle persone che lavorano su turni oppure in chi fa di routine viaggi intercontinentali).
Molecole come la melatonina, che raggiunge livelli massimi la sera per favorire il sonno, o le vitamine del gruppo B, che favoriscono l’attività neuronale e il metabolismo energetico e raggiungono picchi nella fase di luce, sono in gran parte sintetizzate a partire dai microbi intestinali.
Tale elemento rappresenta un importante argomento di indagine per comprendere se il microbiota intestinale regoli esso stesso gli orologi biologici o al contrario se sia il ritmo circadiano a determinare le funzioni microbiche.
Tutte queste interessanti evidenze ci suggeriscono che fare attenzione alla qualità e alla quantità dei macro- e micronutrienti, alla loro distribuzione nell’arco della giornata è molto importante, anzi potrebbe essere fondamentale per il nostro stato di salute.
Molti altri studi dovranno essere condotti nell’ambito della crono-nutrizione, in quanto ciò che sappiamo per ora rappresenta solo la punta dell’iceberg.
Va sottolineata però l’importanza del legame tra l’uomo e la natura, essenziale per il buon funzionamento del nostro corpo.
Dott.ssa Edy Virgili & dott.ssa Greta Postacchini
BIBLIOGRAFIA
1. Shinya Aoyama et al., Chrono-Nutrition Has Potential in Preventing Age-Related Muscle Loss and Dysfunction. Frontiers in Neuroscience; 2021, 15: 659883.
2. Anna Arola-Arnal et al., Potential Role for the Gut Microbiota in Modulating Host Circadian Rhythms and Metabolic Health. Nutrients; 2019, 11: 2602.
3. Anna Arola-Arnal et al., Chrononutrition and Polyphenols: Roles and Diseases. Nutrients 2019, 11, 2602