L’osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro caratterizzata da una riduzione della massa ossea e dal deterioramento della microarchitettura.
Questi due elementi determinano un aumento della fragilità e quindi un maggior rischio di frattura.
Sono considerate “primitive” le forme postmenopausali e quelle senili, mentre quelle determinate da un ampio numero di patologie e farmaci sono definite “secondarie”.
La perdita di massa ossea in postmenopausa è dello 0.5-2% all’anno.
La diagnosi di osteoporosi si basa sulla presenza di una bassa densità ossea, che si può misurare in modo preciso attraverso la densitometria ossea.
L’OMS ha definito i valori T-score della densità minerale ossea sulla base dei quali si valuta la massa ossea:
• T-score > -1 NORMALITÀ;
• T-score compreso fra -1 e -2,5 OSTEOPENIA;
• T-score < – 2,5 OSTEOPOROSI;
• T-score inferiore a – 2,5 e almeno una frattura da fragilità (conseguente a un trauma molto lieve o non dovuta a trauma) OSTEOPOROSI GRAVE.
I fattori di rischio per l’osteoporosi sono:
l’età, precedenti fratture, familiarità per fratture, terapia cronica steroidea, menopausa precoce, ridotto peso corporeo, sedentarietà, abitudine tabagica, abuso di alcolici, ridotta densità minerale ossea, dieta scorretta.
Un’alimentazione corretta può essere d’aiuto, soprattutto nel periodo della menopausa, per ridurre l’incidenza di osteopenia e osteoporosi.
Innanzi tutto, è necessario favorire un adeguato introito alimentare di calcio e di vitamina D.
La dose giornaliera di calcio raccomandata varia a seconda dell’età, generalmente è compresa tra 1000-1500 mg.
Potrebbero essere utili i latticini:
• latte e yogurt contengono 120 mg di calcio per 100 ml;
• i formaggi stagionati contengono circa 1000 mg di calcio per 100 g;
• i formaggi freschi contengono circa 500 mg di calcio per 100 g.
Purtroppo, molte persone non tollerano i latticini, quindi è necessario trovare altre fonti di calcio.
Ottime sono le acque minerali ricche di calcio, che arrivano a contenere circa 350 mg di calcio per litro.
Altri alimenti ricchi in calcio sono la frutta secca oleosa, i semi oleosi, i pesci di piccola taglia, le spezie, le verdure della famiglia delle Crucifere e i legumi.
In generale, la quota di calcio contenuta negli altri alimenti assunti durante la giornata è di circa 250 mg complessivi.
Se l’apporto calcico con la dieta fosse insufficiente, sono consigliabili supplementi con sali di calcio.
Si consiglia inoltre di evitare l’assunzione del calcio contemporaneamente a cibi ricchi in fibre e fitati o a terapie marziali.
Per quanto riguarda la Vitamina D, l’introito giornaliero raccomandato è di almeno 400 UI (10 µg).
Uova, fegato, pesce e cibi fortificati (latte vaccino, latte di soia e di riso, alcuni cereali per colazione e margarine) potrebbero fornire il fabbisogno di vitamina D; la richiesta può essere ancora maggiore in rapporto ad un’esposizione solare ridotta, ad una patologia osteoporomalacica già in atto, a precarie condizioni nutrizionali, a malassorbimenti intestinali ed all’uso di alcuni farmaci (anticonvulsivanti, glucocorticoidi, antidepressivi, ecc…).
L’integrazione di dosi di vitamina D sino a 2000 unità/die è priva di effetti collaterali, ha costi contenuti e può essere raccomandata anche senza aver preliminarmente controllato i livelli sierici di 25 OH-vitamina D.
La vitamina D provvede all’assorbimento nel sangue del calcio dagli alimenti, mentre la vitamina K2 provvede all’assorbimento del calcio nelle ossa, evitando che si accumuli nei vasi sanguigni e nei tessuti creando calcificazioni.
La vitamina K2 viene prodotta fisiologicamente dai nostri batteri intestinali a partire dalla vitamina K1 contenuta e fornita all’organismo dai vegetali a foglia verde.
Purtroppo, la disbiosi intestinale, frequentemente presente, ne altera la produzione rendendola insufficiente.
Questa problematica è accentuata dalla dieta occidentale, spesso povera di vegetali. La dose minima giornaliera raccomandata di vitamina K2 è di 25-50 mcg.
Qualora ci fossero carenza di vitamina K, sarebbe consigliabile integrarla, ma bisogna fare attenzione qualora ci siano problematiche circolatorie e terapie anticoagulanti in atto.
Ovviamente per il benessere delle ossa, è fondamentale un adeguato esercizio fisico, che a sua volta deve essere supportato da una dieta corretta, utile anche in caso di aumento di peso, condizione quasi sempre presente in menopausa.
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