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La gestione del lipedema attraverso la dieta chetogenica

Gli approcci terapeutici per il trattamento del lipedema, così come indicato nelle relative linee guida del 2017 (S1 guidelines: Lipedema, Stefanie Reich-Schupke et al. 2017), hanno l’obiettivo di fornire sollievo dai sintomi, di prevenire ulteriori complicanze e di rallentare la progressione della malattia (Ketogenic diet as a potential intervention for lipedema. L. Keith, 2021).

Il cambiamento dello stile di vita, mirato all’attuazione di uno specifico schema dietetico associato ad un’attività fisica strutturata, viene citato come un importante trattamento non invasivo (S1 guidelines: Lipedema, Stefanie Reich-Schupke et al. 2017).

Il lipedema, il sovrappeso, l’obesità e la sindrome metabolica sono condizioni patologiche strettamente correlate tra loro.
Una normale dieta ipocalorica e l’esercizio fisico quotidiano, seppur promuovano la riduzione del peso, prevengano l’obesità e permettano di migliorare il profilo metabolico del paziente, non sembrano avere alcun effetto mirato sulla riduzione dell’accumulo di grasso subcutaneo associato al lipedema (Lipedema—Pathogenesis, Diagnosis, and Treatment Options. Philipp Kruppa et al., 2020).

L’infiammazione sistemica di basso grado, l’insulino e la leptino resistenza, l’aberrante nocicezione, il dolore neuropatico e l’edema sono manifestazioni patologiche associate con il lipedema e aggravate dall’eccesso di zuccheri nel sangue.

A fronte degli incoraggianti risultati, ottenuti da trial clinici mirati alla riduzione del dolore in adulti con osteoartrite al ginocchio e da quelli volti ad esaminare la riduzione dei livelli plasmatici di PCR nei soggetti con rischio cardiovascolare trattati con la dieta chetogenica, si è ipotizzato un possibile ruolo chiave di tale approccio dietetico come trattamento nutrizionale del lipedema (Ketogenic diet as a potential intervention for lipedema. L. Keith, 2021).

La dieta chetogenica, inizialmente formulata per il trattamento delle epilessie infantili farmaco-resistenti, promuove l’utilizzo metabolico di grassi e chetoni, quando il glucosio non è più disponibile come normale fonte di energia.
Parliamo quindi di un approccio nutrizionale ipoglucidico (circa 20-50 g/die di CHO), normoproteico e iperlipidico (PUFA e MUFA di origine vegetale e da pesce).

Sin dalle prime fasi di trattamento del lipedema con la dieta chetogenica, si assiste alla riduzione dell’edema subcutaneo e ad un miglioramento rispetto all’aumentata permeabilità dell’endotelio vasale linfatico, che impatta negativamente sul corretto drenaggio del liquido interstiziale (Ketogenic diet as a potential intervention for lipedema. L. Keith, 2021).

Il cambiamento da un metabolismo energetico “glucocentrico” ad uno “adipocentrico” determina la netta diminuzione dei livelli di insulina circolante, contribuendo ad un miglioramento della condizione di insulino- resistenza.
I livelli di leptina, in risposta al forte introito di grassi, invece, aumentano e i soggetti in chetosi percepiscono di più il senso di sazietà, migliorando la compliance al regime dietetico per lunghi periodi.
Anche l’attivazione neuronale in risposta ad un qualsiasi stimolo tattile migliora, con conseguente riduzione del dolore neuropatico e nocicettivo. (Ketogenic diet as a potential intervention for lipedema. L. Keith, 2021).

Gli adipociti ipertrofici, resistenti ad un normale regime ipocalorico, richiedono per attivare la lipolisi molta meno insulina rispetto alle normali cellule adipose di un soggetto obeso. (Ketogenic diet as a potential intervention for lipedema. L. Keith, 2021).
Tali livelli minimi di insulina possono essere raggiunti solo con la dieta chetogenica.
In questo modo, seppur più tardivamente rispetto alla riduzione dell’edema, avremo anche una riduzione dell’adiposità localizzata nelle aree target, come gli arti inferiori. Questo elemento è essenziale affinchè si riduca progressivamente la compressione meccanica delle vie linfatiche e dei nervi periferici.

Il sollievo derivante dal miglioramento di tutte queste condizioni avrà, sicuramente, un impatto positivo sulla qualità di vita del paziente: l’approccio chetogenico stesso sembra avere un ruolo chiave nel ridimensionamento dei pathway neuronali, caratterizzanti i soggetti con disturbi dell’umore e, insieme ad un idoneo percorso psicologico, potrebbero portare ad un miglioramento di eventuali stati di ansia e depressione. (Ketogenic diet as a potential intervention for lipedema. L. Keith, 2021).
In conclusione, possiamo affermare che l’approccio chetogenico risulta essere un valido trattamento non invasivo per il lipedema. L’applicazione di tale dieta, però, deve essere realizzata solamente da professionisti competenti e specializzati. Numerosi sono i meccanismi e gli effetti ancora non perfettamente compresi, ma che sono degni di ulteriore approfondimento per poter, in un futuro prossimo, avere la menzione della dieta chetogenica come trattamento validato, al pari della terapia decongestionante completa (CDT) e della chirurgia.

Dott.ssa Edy Virgili & Greta Postacchini

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